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Sempre in salita

Merlino

Nato a Palermo, 55 anni fa, segue gli studi tecnici, non per effettiva scelta, diplomandosi in elettrotecnica nel 1985. Nel medesimo anno, però, tormentato dalla ricerca del senso della vita, decide di seguire la strada del poverello di Assisi, e quindi intraprende la lunga strada degli studi ... (continua)


Nell'albo d'oro:
La fortezza
Un bacio vale la maledizione di un addio
se all'alba rivedrò il suo volto
e vorrò rivivere mille albe per il sapore delle sue labbra
e in ogni maledizione sognerò di rivederlo
rimanendo ancora appeso alle sue...  leggi...

La maledizione dei poeti
Il nostro amore, l’amore di chi vive dentro mura d’assenza
quello che svuota i crimini della loro stessa essenza
quell’amore che grida nel silenzio delle carceri
quello che fa silenzio tra le braccia d’una madre
questo amore, il nostro amore, è...  leggi...

Merlino

Merlino
 Le sue poesie

La prima poesia pubblicata:
 
Immobile (11/09/2015)

L'ultima poesia pubblicata:
 
Stupore (23/05/2017)

Merlino vi propone:
 La fortezza (16/11/2015)
 La maledizione dei poeti (27/09/2015)
 Una promessa (30/03/2016)

La poesia più letta:
 
La notte d’una farfalla (15/10/2015, 12253 letture)

Merlino ha 2 poesie nell'Albo d'oro.

Leggi la biografia di Merlino!

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Merlino

Le piaghe (venditori di vuote parole)

Riflessioni
Se il tuo parlare è solo rumore taci,
se le tue parole sono solo voce spegnile.
Le cicale non sanno perché cantano
e non ascoltano la sorella sullo stesso albero;
gonfie del loro dire si beano del loro ciarlare.
Se non hai orecchie da prestare zittisciti,
le orecchie altrui hanno messo i tappi
e le primule s’afflosciano sotto quel peso
d’un mare di fandonie che sono il tuo credo.
Lasciami, ti prego, alle mie pene silenti,
affoga le tue nella tinozza della noia
e acquista quel silenzio che m’è caro
per ritornare a ridere d’una cicala.



Merlino 14/09/2016 07:35| 15| 1748

Creative Commons LicenseQuesta poesia è pubblicata sotto una Licenza Creative Commons: è possibile riprodurla, distribuirla, rappresentarla o recitarla in pubblico, a condizione che non venga modificata od in alcun modo alterata, che venga sempre data l'attribuzione all'autore/autrice, e che non vi sia alcuno scopo commerciale.

Nota dell'autore:
«parole, parole, parole... La parola crea s'è parola fertile, che sgorga dal cuore in sintonia col pensiero, tutto il resto è ciarla, 'blaterio', inutile vocalità afona, fastidio»


 

Commenti sulla poesia Commenti di altri autori:

«Giusta osservazione, viviamo o nuotiamo in un oceano di parole niente affatto prolifiche. Il bla bla bla è divenuto lo sport mondiale degli imbecilli ed approfittatori. Si gioca molto sulla retorica, arte di persuasione dei tempi d'oggi. Oratori spesso senza seguito convinto o prevenuto già. Una unità periferica, la bocca, spesso scollegata dall'unità centrale; il cuore o l'anima... come giustamente ed elegantemente sottolinea l'autore. Una lirica bella per struttura e contenuto che condivido e leggo ancorché i miei tappi alle orecchie da molto tempo ormai!»
Luciano Capaldo (14/09/2016) Modifica questo commento

«Caro Merlino, le tue poesie hanno sempre un ottimo stile e significato, questa non fa eccezione.
Bravo, continua su questo ritmo e farai contenti i commentatori.»
Umberto De Vita (14/09/2016) Modifica questo commento

«"Venditore di vuote parole" sintetizza tutta la riflessione che il poeta esprime in questa vera e apprezzatissima lirica. Spesso la parola invece di essere usata per dialogare, viene buttata al vento, infatti alcune persone aprono la bocca solo per sparlare o parlare a vanvera senza azionare il cervello prima di rapportarsi con gli altri e non volendo ascoltare il pensiero altrui perché troppo presi dal proprio ego. Citando Oscar Wilde: "Meglio tacere e sembrare stupidi che aprire bocca e togliere ogni dubbio" Complimenti per questi versi condivisi»
Club ScrivereRosanna Peruzzi (14/09/2016) Modifica questo commento

«Si dicono milioni di parole, è un bla bla continuo e ciarliero. Sono parole che non portano al dialogo perché ognuno vuole parlare e mai ascoltare... Se non c'è l'ascolto non si può mai costruire un dialogo proficuo. Dobbiamo imparare a fare silenzio ogni tanto, ad ascoltare ciò che dicono gli altri, la melodia del vento, il canto degli uccelli, il fruscio degli alberi.»
Club ScrivereSara Acireale (14/09/2016) Modifica questo commento

«Siamo abituati ad ascoltare parole vuote di contenuto e spesso dobbiamo isolarci per ritrovare quel silenzio prezioso che ci consente di ritrovarci! Versi sapientemente esposti che condivido nel loro dire!»
Club ScrivereLina Sirianni (14/09/2016) Modifica questo commento

«Bella costruzione della barricata contro i "Vuparlà". Ora servirebbe che gli spettatori crescano e la smettano di sentire, come sempre, con le sole orecchie, di fermarsi a chi ha la voce più belle, a chi usa parole più persuasive ... e pretendano che il mare sia spostato al di là del fare.»
Wilobi (14/09/2016) Modifica questo commento

«parole vuote dette così per dire... parole che non portano a nulla ben scritta la metafora del canto della cicala... non basta parlare ...la parola deve esser seguita dai fatti... bella opera che porta a riflessione
elogio»
Club Scriverecarla composto (14/09/2016) Modifica questo commento

«La parola che sgorga dal cuore deve essere sempre in sintonia con il pensiero... parlare tanto per parlare serve a poco... parole che possono solo ferire tante volte creano solo rumore inutile... la parola riesce sempre nel suo intento... la parola può ferire ma può anche regalare carezze al cuore... sicuramente in alcuni casi sarebbe più opportuno tacere... riflessione che condivido... complimenti per la metafora delle cicale... originale e veritiera»
Club ScrivereGiacomo Scimonelli (14/09/2016) Modifica questo commento

«Credo che l'arte oratoria vada in quel senso, parole pompose, piene di non senso ma efficaci ad attirare l'attenzione di chi legge ma spesso pochi semplici versi donano emozioni e coinvolgimento. Complimenti poeta»
Club ScrivereAnna Rossi (14/09/2016) Modifica questo commento

«Dal cuore di chi non è sincero, ed anzi ha un suo scopo, escono spesso parole interessate e nient'altro. Parlare col cuore non è da tutti, ma tu lo fai, poeta. Complimenti.»
Stello (14/09/2016) Modifica questo commento

«Tanti sono i venditori del nulla, troppi quelli che parlano senza voce, altrettanti coloro che scrivono senza sapere. Eppure oggi l'importante è parlare, forse per nascondere il vuoto che c'è dietro. Una riflessione acuta e molto condivisa, perché il silenzio ha tanto valore, solo che nessuno lo riconosce. Ottimo testo. Complimenti.»
Pagu (14/09/2016) Modifica questo commento

«Una lirica che riflette il periodo etico- storico che stiamo vivendo... infatti al riguardo l'esistenza è caratterizzata poco da una comunicazione interpersonale costruttiva e leale... per lo più si parla senza dire nulla o per ferire l'essere umano. Il bravo Poeta si ribella alla "mania "di pronunciare parole senza dire alcunché... è di certo meglio tacere che blaterare. Significative le immagini di grande impatto visivo ed emozionale che danno al costrutto poetico una resa di spessore. Complimenti all'Autore per lo stile ed il contenuto dell'opera!»
Anna Di Principe (14/09/2016) Modifica questo commento

«In una società dei consumi anche le parole vengono usate a sproposito, l'attenta e opportuna riflessione dell'Autore ci coinvolge a meditare su significativi spazi di silenzio. Le Cicale e (Le Formiche) ci offrono esempi di comportamento . Piena Condivisione!»
Club ScrivereGiovanni Ghione (14/09/2016) Modifica questo commento

«Hai saputo descrivere molto bene con riferimenti appropriati tutto quello che c'è da dire su quanti aprono la bocca solamente per sproloquiare senza avere neanche il senso dell'educazione di ascoltare l'altro. Molto incisiva e condivisa»
Francesco Scolaro (17/09/2016) Modifica questo commento

«Nell'era dell'estroversione a tutti i costi non si sa e non si può più comunicare davvero... I versi sapientemente scritti dalla penna di questo autore sono denuncia e mònito e, per ciascuno di noi, occasione di riflessione. Un' analisi quanto mai vera e spietata: nessuno sa parlare, e nessuno sa più udire per comprendere. Una gigantesca torre di Babele. Mi sovviene un'immagine: tante maschere con il sorriso stampato sul volto, camminano svelte e gesticolano, ma non hanno cuore. Molto bella!»
Lidia Filippi (17/09/2016) Modifica questo commento

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Le piaghe (venditori di vuote parole)
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