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Antonio Terracciano

Sono un ex insegnante di scuola media (di francese) , e vivo nella cittadina in cui sono nato (a quindici chilometri a nord-est di Napoli) . Da giovane scrissi un centinaio di poesie (quasi tutte adesso da buttare) in versi liberi (e qualcuna anche quasi ermetica) , ma poi, dopo un letargo poetico ... (continua)


Antonio Terracciano
 Le sue poesie

La prima poesia pubblicata:
 
Nel battere di ciglia (05/05/2009)

L'ultima poesia pubblicata:
 
"Cum s’ha da fè sa ‘sti fioi? " (27/08/2021)

Antonio Terracciano vi propone:
 Viver da morto (24/06/2009)
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 Baudelaire (09/07/2010)

La poesia più letta:
 
Sexy (25/10/2009, 18021 letture)

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Considerazione dell'autore
«Da ragazzo e da giovane preferivo senz’altro la geografia alla storia, ma col tempo mi sono reso conto che la storia ci presenta spesso degli eventi che hanno avuto ripercussioni sul nostro modo di vivere attuale, con il quale si possono stabilire delle connessioni. E’ il caso del "sebastianismo" portoghese (termine tradotto in italiano di solito con "sebastianesimo") , che ha ispirato quasi una filosofia di vita, in una certa misura ancora presente nel Portogallo moderno e che non è estranea alla mia indole. Per quanto riguarda Pessoa, oltre a varie poesie dedicate a Sebastiano, egli scrisse una volta, ad esempio, in "Sobre Portugal": " [ Il Sebastianesimo è ] un movimento religioso, costruito intorno a una figura nazionale, intesa come un mito. In senso simbolico Sebastiano è il Portogallo: il Portogallo che perse la sua grandezza con Sebastiano e che tornerà ad averla soltanto con il ritorno del re, un ritorno simbolico, ma nel quale non è assurdo confidare" (in altre parole, egli confidava nella comparsa, nella sua nazione, di un capo di Stato capace di essere un degno emulo di Sebastiano) .»
Inserita il 08/05/2019  

Antonio Terracciano

Sebastianesimo

Impressioni
Sono trascorsi quattrocento anni,
ma Sebastiano più non è tornato,
provocando senz’altro seri danni
ai Portoghesi che l’hanno aspettato.

L’attesero essi invano, perché il Re
in Africa morì in combattimento,
pur se vago riscontro a questo c’è,
poiché un po’ misterioso fu l’evento.

Per aspettare il Re che non tornava
caddero i Lusitani in depressione,
più non furono il popolo che amava
i viaggi, le scoperte e innovazione.

Visse il Paese dentro un lungo fado,
in nostalgia del tempo ormai perduto,
nella saudade che giammai di rado
alle persone tristi fa un saluto.

(Ognuno con sé porta un Sebastiano,
il rimpianto di quello che una volta
l’anima trascinava ben lontano,
contentezza donandogli, e pur molta.

Le irrazionali attese dei ritorni
di parenti defunti, degli amori,
di spensierati fanciulleschi giorni
paralizzano spesso i nostri cuori.)


Antonio Terracciano 05/02/2019 00:09| 3| 767

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.

Nota dell'autore:
«Il re Sebastiano, incautamente spintosi alla conquista dell’Africa interna, morì nel 1578, a ventiquattro anni di età, ad Alcàcer- Quibir, in una disastrosa battaglia contro l’esercito del re del Marocco. Ma da allora, per decenni, il popolo portoghese sperò in un suo improvviso ritorno, e il "sebastianesimo" ha contagiato il Paese anche in epoche recenti (perfino Fernando Pessoa, in "Mensagem", scrisse poesie ispirate a quella messianica visione) .»


 
Commenti sulla poesia Commenti di altri autori:

«Mi è piaciuto molto il paragone del ritorno di Sebastiano, con le nostre nostalgie del passato, con i nostri sogni mai più realizzati, e le nostre aspettative mai soddisfatte. Bravo come sempre il nostro Prof!»
Club ScrivereFranca Merighi (05/02/2019) Modifica questo commento

«Il poeta ci erudisce con questa bella poesia e va a cercare l’anima di Sebastiano che probabilmente ha acceso la speranza di un popolo per l’attesa di un evento che va oltre la razionalità umana e nella chiusa la metafora con la speranza del ritorno dei defunti, degli amori giovanili con un ultimo verso dove i cuori vengono paralizzati, ma potrebbe essere anche il contrario, visto che questa speranza i cuori invece potrebbe tenerli vivi; nel complesso mi complimento con Antonio, che con temi inusuali riesce a fare superba poesia.»
Augusto Cervo (05/02/2019) Modifica questo commento

«...Carissimo Prof. a quando un Canto sul povero Corradino? ...a me pare assai più dolce e poetico del Sebastiano... Muor giovane colui ch’ al Cielo è caro...»
romeo cantoni (09/02/2019) Modifica questo commento

La bacheca della poesia:

smiley Complimenti e cari saluti (Franca Merighi)

smiley Rispolverare la storia, fa sempre bene... (Piera Tola)

smiley È bello arricchirsi di nozioni attraverso la poesi (Piera Tola)

smiley Bella la storia in poesia; dotta ed apprezzata. (Stello)

smiley La tua cultura non ha confini, complimenti. (sergio garbellini)


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