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Antonio Terracciano

Sono un ex insegnante di scuola media (di francese) , e vivo nella cittadina in cui sono nato (a quindici chilometri a nord-est di Napoli) . Da giovane scrissi un centinaio di poesie (quasi tutte adesso da buttare) in versi liberi (e qualcuna anche quasi ermetica) , ma poi, dopo un letargo poetico ... (continua)


Antonio Terracciano
 Le sue poesie

La prima poesia pubblicata:
 
Nel battere di ciglia (05/05/2009)

L'ultima poesia pubblicata:
 
"Cum s’ha da fè sa ‘sti fioi? " (27/08/2021)

Antonio Terracciano vi propone:
 Viver da morto (24/06/2009)
 Favole (01/07/2017)
 Baudelaire (09/07/2010)

La poesia più letta:
 
Sexy (25/10/2009, 18021 letture)

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 il mese 01/06/2015

Antonio Terracciano
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L'ebook del giorno

Il Servitore di due Padroni

"Il servitore di due padroni", noto anche come "Arlecchino servitore di due padroni", è una delle (leggi...)
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Considerazione dell'autore
«Chi, come me, era giovane poco prima e poco dopo la caduta del franchismo in Spagna, ricorderà che allora, se c’era un rischio di secessione nella penisola iberica, esso riguardava i Paesi Baschi, e non certo la Catalogna. Poco dopo la fine della dittatura, nei secondi anni Settanta, vidi, viaggiando in treno per l’Italia, numerosi gruppi di giovani spagnoli (tra i quali parecchi catalani, immagino) ben contenti di avere finalmente ritrovato la libertà (che li portava anche, talvolta, ad abbandonarsi a degli eccessi) . Persisteva la minaccia (armata) del separatismo dei Baschi, e ciò era anche piuttosto comprensibile, a causa della loro lingua così differente (la sua origine resta ancora misteriosa) e addirittura della diversità di molti loro geni... Poi si trovò un compromesso, e gli attentati dei Baschi (che ricordavano parecchio, del resto, quelli dei Sudtirolesi in Italia negli anni Cinquanta e Sessanta) sono per fortuna finiti. Ho l’impressione, invece, che l’attuale indipendentismo catalano sia alimentato solo da una minoranza degli abitanti di quella regione, per motivi quasi esclusivamente economici.»
Inserita il 04/01/2018  

Antonio Terracciano

L’uccello iberico

Sociale
E’ l’Iberia un uccello, ed ha due ali:
da un lato c’è quell’ala portoghese
che in tante si tuffò marine imprese,
con perizia e coraggio senza uguali;

dall’altro esiste l’ala catalana,
verso Francia ed Italia ben rivolta,
un’ala commerciante e alquanto colta,
un po’ orgogliosa e assai repubblicana.

Per sessant’anni l’ala occidentale
fu aggregata al gran corpo della Spagna,
ma poi, senza problemi e senza lagna,
da sola rivolò: non fu ciò un male.

Da cinquecento anni incorporata
a Madrid è l’altra ala saldamente,
ma adesso, con decisa e con veemente
azione, vorrebbe esser liberata.

Però non è ora il tempo di passare
a un’Unione Europea che finalmente
batta i nazionalismi, e dia alla gente
un grande, unico Stato cui pensare?




Antonio Terracciano 05/10/2017 00:42| 3| 1065

Creative Commons LicenseQuesta poesia è pubblicata sotto una Licenza Creative Commons: è possibile riprodurla, distribuirla, rappresentarla o recitarla in pubblico, a condizione che non venga modificata od in alcun modo alterata, che venga sempre data l'attribuzione all'autore/autrice, e che non vi sia alcuno scopo commerciale.

Nota dell'autore:
«Nella terza strofa mi riferisco al "matrimonio" fra Spagna e Portogallo, avvenuto (pacificamente) nel 1580, poi seguito dal "divorzio" (ugualmente pacifico) del 1640. Nella quarta strofa, invece, accenno alla forse più nota unione (che, almeno fino a pochissimi anni fa, sembrava ormai definitiva) tra la Catalogna (con l’Aragona) e la Spagna, ai tempi di Cristoforo Colombo.»


 
Commenti sulla poesia Commenti di altri autori:

«Una vera lezione di storia scritta in versi, come solo un POETA- PROF ci può dare! Ammirazione per questo Autore.»
Club ScrivereFranca Merighi (05/10/2017) Modifica questo commento

«Fino a quando ci saranno tutti questi nazionalismi all’interno di singoli stati nell’unione europea sarà impossibile poter pensare ad un unico Stato Europeo. L’identità di alcune regioni è più forte di qualunque unità europea.’’ L’ala ‘’ orientale della Spagna vuole spiccare il volo per staccarsi definitivamente dalla monarchia spagnola e dare vita ad una repubblica indipendente formando uno stato vero e proprio. La Catalogna, sicuramente tra le regioni più ricche della penisola iberica, ha deciso di essere indipendente e tutto questo crea scompiglio non solo in Spagna ma anche a livello Europeo. Giusto o sbagliato che sia sicuramente si verrebbe a creare un precedente pericoloso per l’Europa intera. Versi ben scritti che fanno riflettere»
Club ScrivereGiacomo Scimonelli (05/10/2017) Modifica questo commento

«Bellissima poesia, sviluppata alquanto tecnicamente, che sviluppa un tema attualissimo dei giorni nostri, passaggi di politica e di risvolti sociali di un popolo assiepato all’interno di uno Stato e nel quale si sente schiacciato da situazioni che non condivide. I versi sono importanti e impegnati in un contesto di assoluto valore poetico, complimenti all’Autore sempre attivo e bravo.»
Club Scriveresergio garbellini (06/10/2017) Modifica questo commento

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Sociale
Quando si esce
Gli incontri per le strade
Lazzareide
Mezzogiorno
Damnatio memoriae
Vetri
Il (troppo piccolo) nocciolo di Napoli
La Campania è un orecchio
L’ingrata vita della verità
Magna Grecia
Tre Semipesaresi a Napoli (sognando Parigi)
Una semplice espressione geografica
Non c’è più religione!
L’istituzionalizzazione
La rima "cuore - amore"
L’uccello iberico
Precipitevolissimevolmente
L’altra faccia della luna
Attualità del "Cambalache"
Conversazioni all’inglese
Disquisizione a partire dalla minigonna
Anni Sessanta
Moderni movimenti politici
Il Gattopardo
Minderwertigkeit
Tra Vomero e Vesuvio
Xenia
Le eccellenze potenziali
Incendi annacquati
Weimar
L’onorevole
Enfant prodige
Da Chambéry
Trivento, anni Settanta
Hic sunt leones
Falerno
Dissolvenze
Giardino antropologico
Germania greca
Disastro ambientale
Zeitgeist
Futili nazionalismi
Frankreich
Sisifo
Maupassant
Trompe - l’oeil
Tolleranza
Postbellici
Un paradosso napoletano
Suicidi all’ombra del Vesuvio
Votazioni popolari
Manichini
Breve tratto dell’Appia
Campania infelix
Corporativismo
I fiori dell’indifferenza
Penelope
Reduci
Donne dell’Est
Nemo propheta in Neapoli
Ventunesimo secolo
Irun
Anoressica madre
Città e province
Fast curiosity
Napoli
Stereotipi napoletani
Ama il prossimo tuo
Ovest
L’alfabeto
Luigi Tenco e Sanremo
Money
Gorizia
Aprirsi agli altri
Italia
Giacche e cravatte
Enfants terribles
Aurea mediocritas
Estinzione di un cognome in un luogo
Sessantottismi
Il lamento dei vecchi
Stazioni di barboni
Parrocchiani (di tante parrocchie)
Nepotismo
Vittoria della manualità
L’"Internapoli"
Interessi privati
I nuovi albatri
Presencia vacuna
Gioco d’equilibrio
Vite a Napoli
Nelle nostre torri chiusi

Tutte le poesie



Antonio Terracciano
 I suoi 100 racconti

Il primo racconto pubblicato:
 
Originale discorso di un cittadino illuminato (10/10/2010)

L'ultimo racconto pubblicato:
 
Il futuro del calcio (13/01/2023)

Una proposta:
 
Esami di licenza media (12/06/2022)

Il racconto più letto:
 
La moglie, l'amante e la prostituta (Tre lingue) (08/03/2011, 2622 letture)


 Le poesie di Antonio Terracciano



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