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Figlio con quale treno
con quale treno ti vedrò tornare
figlio senza sorriso
senza bandiere più da sventolare.
Figlio spalle ricurve
e tosse antica ancora da curare
figlio sguardo cerchiato
e mani stanche di dover sparare.
Figlio la guerra è fatta
per chi ha i capelli corti
figlio la guerra brucia
anche se tieni gli occhi aperti.
E in questa piccola stazione di paese
figlio se avessi vent'anni in meno
saresti ancora tra le braccia di tua madre
potrei così scender'io dal treno.
Figlio quando si arriva
non si pensa più a partire
figlio quando si parte
non si pensa di poter morire.
E in questa notte nera come un pozzo
che vien difficile pure sognare
mi vien da dirti che chi resta in piedi al fronte
combatte uguale a chi sta ad aspettare.
Figlio con quali occhi
con quali occhi mi vedrai all'arrivo
camicia e giacca molto più larghe
ed un sospiro allegro di sollievo.
Figlio quante candele
quante candele alla Madonna scalza
figlio quante preghiere
e quanti voti e quanta penitenza.
Figlio la guerra è fatta
per chi non ha pensieri
la guerra, figlio, non s'impara
nemmeno se è finita ieri.
Con questo cielo che ha i colori dell'inverno
dove non vola neanche un aquilone
in questo giorno che per contener le lacrime
non basta neanche tutta la stazione.
Figlio quando si torna
non si pensa più a partire
figlio quando si parte
non si pensa di dover morire.
E in questa notte nera come un pozzo
che vien difficile pure sognare
mi vien da dirti che la guerra è sempre persa
e la vince solo chi può ritornare. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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