destionegiorno
Sono un ex insegnante di scuola media (di francese) , e vivo nella cittadina in cui sono nato (a quindici chilometri a nord-est di Napoli) . Da giovane scrissi un centinaio di poesie (quasi tutte adesso da buttare) in versi liberi (e qualcuna anche quasi ermetica) , ma poi, dopo un letargo poetico ... (continua)
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Questa poesia è pubblicata anche nel sito RimeScelte |
«A proposito dei mandolini, è piuttosto amaro l'aneddoto che ho trovato nella "Storia della canzone napoletana" di Vittorio Paliotti, Newton & Compton editori, a pagina 154: "Il 31 maggio 1969 arrivò a Napoli l'orchestra mandolinistica giapponese diretta da Hirokazu Nanya. 'Siamo venuti apposta a Napoli per incontrarci con i veri mandolinisti', dichiarò Hirokazu, ma si accorse con sorpresa che oltre a lui e ai suoi connazionali, a Napoli in quel momento non c'erano altri mandolinisti concertisti. "» |
Inserita il 30/12/2013 |
Antonio Terracciano
Chi suona oramai più quel mandolino?
Chi prepara la pizza come occorre?
Chi cucina del pesce sopraffino?
Chi scrive in un dialetto che ben scorre?
(Non stendono lenzuola insanguinate
le spose per mostrare il lor candore,
non compaiono più armi sguainate
per vendicare offese al proprio onore.)
Insieme ad ogni insana tradizione,
pure va via ciò ch’era buono e bello:
stereotipo, più non hai ragione
tu d’albergar nel cuore e nel cervello! |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«Mi fu raccontato da qualcuno che, ancora nel primo Novecento, a Napoli, o almeno in certi paesi della provincia, delle famiglie usavano, dopo la prima notte di nozze, stendere al balcone il lenzuolo del letto coniugale macchiato di sangue, per rendere edotto il vicinato della precedente verginità della sposa.» |
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