destionegiorno
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Il lettore deve sapere, leggendomi (leggendo questa non-biografia dalla quale estrapolo che nasco a Napoli e ci vivo col pregio d’arricchirmene fino a smarrirla) che un po' della mia poetica (ammesso che sia tale) risponde al desiderio, non del tutto cosciente, d'allargare il mio ipotetico dolore, ... (continua)
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Per il poco che posso mi rivaluto una tua penna d'oca
costata ad occhio e croce dieci franchi al mercato del baratto e dell'usato;
una spilla conficcata nel tempo d'un bacio ed un ritorno
col treno delle 10 dalla gare de lyon;
mi rivaluto il... leggi...
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Uno che legge i poeti
che li dimentica sul comodino aspettando qualcosa che non viene
uno che gira le domeniche col cucchiaino
e sfoglia le finestre spiando da quale verso saltare
uno che siede a metà di una parola
e mette in piedi un gatto... leggi...
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avrei un tavolino pieno di concetti
e di poesie giocattolo per farvi divertire
un piede per darvi direzioni
e una parola per difendervi dalle paure
ma più non so
ora che parlo la lingua degli specchi
come riflettere meglio i vostri occhi... leggi...
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faccio che ti somiglio
che ti comprendo
che ti consumo faccio
che ti ritaglio
in giorni e ore da un treno all'altro
da una luna all'altra
da un tetto che il sole e la pioggia
alla fermata di una parola qualsiasi
messa all'angolo di una... leggi...
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Potrei iniziare dalla storia se la storia avesse inizi
e un inizio coincidesse per davvero in un punto,
ma appena un... leggi...
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essere appena concepibili
non dico misurabili da ciglia a ciglia da lingua a lingua non dico musicabili
come fiati o mani o tamburi
essere quasi originari come forme d'acqua
appena in tempo a scriversi addosso argini e correnti
tenersi ai fiumi... leggi...
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Uno che attende l’altro. Da sempre.
Con l’occhio angolato sui gatti che non sanno niente
come se fosse un rubare o un rovistare o un nascondere.
E' tutto un chinarsi qui
riempire di lamenti le giacche
i foulards le foglie
e questo tempo che... leggi...
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Io sono una mosca:
il suo occhio catrame impazzito
che gira e rigira il lampadario
ricamo spirali a questa noia
che è pozzanghera metallica del cielo
imbuto di fosforo e argento
Entro persino negli specchi
e poi sparisco
in qualche... leggi...
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Giovanni PerriPoesia del giorno del 15 Agosto 2019:
| essere appena concepibili
non dico misurabili da ciglia a ciglia da lingua a lingua non dico musicabili
come fiati o mani o tamburi
essere quasi originari come forme d'acqua
appena in tempo a scriversi addosso argini e correnti
tenersi ai fiumi
leggi
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La sua poesia più recente:
| e quando dici -non parlare, ascolta
tieniti in questo nucleo di buie nominazioni
qui non si compie nulla, eppure
la tua lesione è uguale alla mia,
nel mio occhio sono caduti tutti i tuoi cataclismi
e l’insetto fulminato ancora si muove
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La sua prima poesia pubblicata:
| Tutto questo io so
che vengo per canali di vento e per nuvole
per avermi nel grano come il sole
e in un brano di pioggia come il mare
Perché sono foglia di vetro e pietra d'avorio
rudimento e osso
e sono fuoco che infiamma il
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La sua poesia più letta:
| essere appena concepibili
non dico misurabili da ciglia a ciglia da lingua a lingua non dico musicabili
come fiati o mani o tamburi
essere quasi originari come forme d'acqua
appena in tempo a scriversi addosso argini e correnti
tenersi ai fiumi
leggi
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La sua poesia più commentata:
| il tempo sgrana inghiotte avvampa scuote logora dilaga
gira di spalle attorno al vento il suo singhiozzo storto
e chiude dentro a un verso il suo spavento di lancette secche
stringe persino i lacci delle scarpe due polacchine nuove
comprate appena
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Una proposta da leggere:
| guardava le foglie coperte di neve. pensava una radice.
era la madre ed era il padre, il freddo che aveva nella bocca
e lui il bambino rimasto dentro, segnato;
guardava le ombre gocciolare ed era il buio che conteneva
di strada sotto il mare, la
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